ORTODONZIA
L’ortodonzia è una specialità dell’odontoiatria che si concentra sulla diagnosi, la prevenzione e la correzione dei denti mal posizionati. Se non trattate correttamente le malocclusioni non solo possono provocare dei problemi locali (usura dei denti, problemi di masticazione, problemi di fonazione e dolore all’articolazione temporomandibolare) ma possono avere ripercussioni a livello generale (respirazione orale, apnea notturna, disturbi del sonno, alterazioni della postura, cefalea tensiva). Non dimentichiamo inoltre che una disarmonia dei tratti del viso può avere pesanti ripercussioni sul benessere psicologico del paziente con tutto ciò che ne consegue. In molti casi questo errato posizionamento dentario e’ strettamente la conseguenza di un errato rapporto spaziale fra la mascella e la mandibola. A tale proposito il Dr. Angle classificò questa relazione in tre differenti classi:
I° Classe di Angle – vi e’ durante l’occlusione un normale rapporto fra le due arcate; l’arcata superiore e’ in posizione leggermente più avanzata rispetto a quella inferiore (la cuspide mesio-vestibolare del primo molare superiore si articola con il solco vestibolare del primo molare inferiore).
II° Classe di Angle – la mascella superiore e’ più avanzata rispetto alla mandibola.
III° Classe di Angle – la mandibola sopravanza la mascella causando quello che comunemente viene definito “morso inverso”.
L’obiettivo di ogni trattamento ortodontico dovrebbe essere quello di ottenere un corretto allineamento dentale in cui i denti si trovino ad essere disposti in modo regolare e in una condizione di I° classe tra le due arcate dentali. In generale, comunque, le malocclusioni di I° classe sono molto più facili da affrontare rispetto a quelle di II° e III° classe dove e’ necessario quasi sempre avvalersi di apparecchi ortodontici che agiscono, nei pazienti in età pediatrica, sulla crescita delle basi ossee. Partendo da questo tipo di considerazioni e’ ovvio che negli adulti (che hanno terminato lo sviluppo scheletrico), non e’ possibile risolvere , se non chirurgicamente, i difetti più gravi in classe II° e III°.
PROCEDURA TERAPIA ORTODONTICA
Visita e diagnosi – più che in altre branche dell’odontoiatria in ortodonzia e’ indispensabile una corretta diagnosi che si elabora tramite quella che gli specialistici definiscono come “lo studio del caso”.
Lo scopo è quello di definire, in primis, il tipo di malocclusione, la terapia necessaria per risolverla e conseguentemente, durata del trattamento e costi che il paziente dovrà sostenere.
Per giungere a tutte queste conclusioni sarà indispensabile effettuare tutte o parte di queste indagini:
ortopantomografia: con questa indagine radiologica lo specialista ottiene molte informazioni in merito ai denti, ai mascellari e alle articolazioni temporo-mandibolari.
radiografia latero-laterale – la teleradiografia latero-laterale è una radiografia del cranio in posizione di profilo . Si utilizza per realizzare il tracciato cefalometrioco, un esame grazie al quale lo specialista otterrà informazioni in merito al tipo di maloccclusione che afflige il paziente.
radiografia del polso: serve a stabilire l’età’ scheletrica del paziente e il suo grado di maturazione ossea che non sempre coincide con quella anagrafica.
modelli in gesso delle arcate dentarie ottenuti tramite impronte dentarie: servono a verificare il rapporto esistente tra le due arcate. Durante la terapia saranno utili allo specialista per osservare i cambiamenti ottenuti fotografie delle arcate dentarie e del viso – forniscono informazioni sulla situazione di partenza del paziente e si confronteranno con quelle eseguite al termine della terapia.
TERAPIA ORTODONTICA
Distinguiamo:
apparecchi ortodontici mobili – sono tutti quei dispositivi che il paziente riesce a rimuovere facilmente dalla bocca.
apparecchi ortodontici fissi – sono cementati sui denti e vengono mantenuti in posizione fino al termine della terapia.
APPARECCHI ORTODONTICI MOBILI
A seconda della loro funzione gli apparecchi mobili si possono a loro volta classificare in:
funzionali – solitamente agiscono sulla crescita ossea stimolando contemporaneamente l’attività muscolare
ortodontici – agiscono esclusivamente sui denti.
contenimento – una volta terminata la terapia ortodontica servono per mantenere i denti nella nuova posizione acquisita, prevenendo un ritorno nella situazione di partenza.
APPARECCHI ORTODONTICI FISSI
La terapia fissa si esegue cementando sui denti delle placchette chiamate dagli specialisti brackets ( comunemente in metallo ma possono essere in materiali estetici quali la ceramica o lo zirconio). Nella parte centrale di ogni brackets e’ presente una fessura nella quale viene posizionato un arco o filo metallico. Grazie alle sue proprietà elastiche l’arco metallico sarà in grado di esercitare sui brackets forze che determineranno l’allineamento dei denti e dell’arcata dentaria.
A seconda dell’età’ e della classe scheletrica di partenza del paziente, lo specialista opterà per un apparecchio mobile piuttosto che per uno fisso. In molti casi, al termine di una terapia con un apparecchio mobile sarà necessario ricorrere anche a un apparecchio fisso.
MASCHERINE TRASPARENTI INVISIBILI
Un nuovo tipo di terapia ortodontica e’ costituita dalle mascherine (o più propriamente allineatori) trasparenti rimovibili. Esse sono costituite da materiale termoplastico atossico che senza l’ausilio di brackets e fili metallici sono in grado di determinare l’allineamento dentario. Una volta eseguite le radiografie convenzionali e le impronte, si esegue tramite un programma computerizzato il cosiddetto clin-check, ovvero, una simulazione in cui verranno dimostrati i movimenti attesi durante la terapia. Verranno quindi fornite al paziente una serie di mascherine che dovrà cambiare, una ogni 15 giorni, in modo che i denti possano eseguire i movimenti richiesti.
Rispetto alla terapia ortodontica tradizionale le mascherine trasparenti garantiscono una migliore estetica e il mantenimento di una igiene orale ottimale. Di contro, questo tipo di dispositivi non sono in grado di gestire i casi più complessi, in quanto, i movimenti ottenibili sono comunque di entità ridotta rispetto alla terapia tradizionale con i brackets.
